Il ruolo di Hillary Clinton come Segretario di Stato ha avuto un impatto diretto sugli interessi commerciali del magnate canadese Frank Giustra – un «amico di Bill», nonché tra i principali donatori della Fondazione Clinton – che ha beneficiato del sostegno dell’ex First Lady ottenendo, nel 2011, un accordo sul libero scambio. Questa la teoria sostenuta da un libro che, pur non essendo ancora uscito in libreria, sta già facendo parlare molto di sé.
L’autore è il conservatore Peter Schweizer, e il titolo non lascia spazio a interpretazioni: “Clinton Cash: la storia mai raccontata di come e perché i governi e le imprese straniere contribuiscono a rendere ricchi Bill e Hillary”; volume che potrebbe rivelarsi come un colpo micidiale ai danni dell’immagine di Hillary, già non propriamente “di bucato”.
L’uscita è prevista per il 5 maggio e, con il passare dei giorni, nei corridoi frequentati dagli addetti ai lavori si parla sempre più insistentemente degli effetti dirompenti che sarebbe in grado di scatenare la pubblicazione di una documentazione che dimostrasse incontrovertibilmente i vantaggi economici ricevuti dalla fondazione della famiglia Clinton – si parla di 2 miliardi di dollari – nel corso dei quattro anni in cui Hillary è stata a capo del Dipartimento di Stato.
Quanto al sostegno ricevuto da Giustra, lo staff della Clinton si è affrettato a diffondere una nota con cui spiegano che: «L’accordo era una priorità dell’amministrazione Obama, e le dichiarazioni dell’allora Segretario di Stato Clinton a sostegno della transazione riflettevano la posizione dell’intera amministrazione.»