Riguardo alle tendenze di Internet, il rapporto annuale di KPCB stilato da Mary Meeker è certamente uno dei documenti più influenti del settore. Ciò che emerge dall’analisi di quest’anno è il trend di crescita della telefonia mobile, in particolare sulle piattaforme social che, non a caso, controllano il grosso del tempo trascorso in rete dagli utenti, ergo della spesa pubblicitaria.
Di seguito una breve sintesi in sette punti della relazione illustrata dalla Meeker al conference day di Re/Code:
1) Entrate pubblicitarie: desktop al palo, corrono gli smarthphone
Il trend è ormai consolidatissimo, il mobile ha superato le postazioni fisse, un nuovo rapporto di forza in merito al quale i numeri lasciano ben poco spazio alle interpretazioni: nel 2015 le entrate pubblicitarie per dispositivi mobile hanno registrato una crescita del 66%, contro un lillipuziano 5% del desktop.
2) Pubblicità online? Una partita tra Google e Facebook
Quello creato da Mark Zuckerberg è senza dubbio un vero e proprio colosso della pubblicità. A livello di entrate pubblicitarie, tra il 2014 e il 2015, Facebook è cresciuto del 59%, con la maggior parte degli annunci pubblicati su dispositivi mobili; al contempo, le entrate pubblicitarie di Google sono aumentate del 18%.
Insieme, Facebook e Google controllano il 76 per cento della pubblicità su Internet.
3) I consumatori sono infastiditi dagli annunci online
La presentazione di Meeker ha incluso i dati provenienti dalla Unruly, secondo i quali il 90% dei 3.200 utenti Internet intervistati ha detto che considerano l’utilizzo di un ad blocker, e il 62% ha affermato di sentirsi infastidito dagli annunci. Lo studio ha anche riscontrato che l’81% degli annunci video sono muti e che richiedono ai consumatori di cliccare per riprodurre l’audio.
4) Anche l’ad blocker è mobile
Parlando di blocco degli annunci, la Meeker ha anche presentato la nuova ricerca realizzata da PageFair, da cui emerge che più di 400 milioni di utenti a livello globale bloccano gli annunci serviti sul Web mobile rispetto ai 200 milioni di utenti desktop.
5) I giovanissimi stanno ancora su Facebook
Anche se molti rapporti ci dicono che Facebook non sia il luogo ideale per adolescenti e giovani, il social network raggiunge semprepiù “millennials”, stando ai dati di comScore.
Le statistiche misurano i minuti medi mensili per visitatore, ed è interessante notare come Tumblr raggiunga solamente il 20% tra i 18 ed i 34 anni di età, ma in media 200 minuti spesi per utente al mese. Al contrario Twitter raggiunge oltre il 50 per cento dei Millennials ma, in media, molto meno tempo passato sulla piattaforma.
6) La Chat è il futuro
Il grafico sottostante mostra la rapida ascesa di WhatsApp, Facebook Messenger e Wechat negli ultimi sei anni, confrontandoli con Instagram, Twitter e LinkedIn.
7) La potenza dello storytelling
La condivisione di video e immagini è in continuo aumento, e lo storytelling è di gran lunga l’attività più diffusa in rete, e certamente la più bidirezionale in quanto è costruita dai brand e dagli utenti.