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Cultura

Gli innovatori (6): Roberto D’Agostino, la “spia” dei tempi

Roberto D’Agostino è un volto noto della televisione italiana. Giornalista e opinionista, è conosciuto anche per essere stato protagonista di diversi battibecchi televisivi. Nato a Roma nel 1948, il suo primo impiego arriva a 18 anni come ragioniere presso l’azienda Breda; due anni dopo la madre gli fa ottenere una raccomandazione per la Cassa di Risparmio di Roma, dove rimane a lavorare per dodici anni.

Roberto riesce più tardi a coronare il suo sogno di entrare nel mondo della TV debuttando come Dj nel programma Bandiera Gialla. Da quel 1965, tra musica e Tv, Roberto macina esperienza fino a che non diventa giornalista musicale, nel 1977, scrivendo per la rivista Popstar.

Il giornalismo, così, diventa la sua strada: nel 1985 entra a far parte del programma Quelli della notte, dove viene richiesto fortemente da Renzo Arbore. Il 22 maggio 2000, su consiglio di Barbara Palombelli, apre il portale internet Dagospia, sito di rassegna stampa ma anche collettore di indiscrezioni e scoop; molto seguito per le anticipazioni sugli scenari politici, economici e sociali italiani.

Proprio Dagospia è considerato uno deo fenomeni comunicativi più significativi del secolo, perché è stato capace di cogliere per primo le potenzialità dei nuovi canali digitali diventando un punto di riferimento dell’informazione “alternativa” ai media mainstream.

Dopo la nascita del figlio Rocco, nel 1997 ha sposato Anna Federici, erede di una famiglia di costruttori edili. Proprio questa relazione procurerà die problemi a D’Agostino che finisce nell’inchiesta P4 per un finanziamento a Dagospia da parte del faccendiere Luigi Bisignani.

D’Agostino è anche autore di molte pubblicazioni, ultima delle quali Ultra cafonal. Il peggio di Dagospia edita da Mondadori.

CITAZIONI di Roberto D’Agostino:

“Io non faccio i dieci comandamenti del giorno. Anche perché quello che oggi è dramma, domani è farsa”

“Ho avuto tante vite, e ho sempre cambiato senza problemi… mi annoiavo in fretta. Io sono multiplex, come il cinema”

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è consulente di marketing strategico, keynote speaker e docente di branding e marketing digitale all’International Academy of Tourism and Hospitality. È stato inviato di «Vanity Fair» negli Stati Uniti per seguire Donald Trump, a Kiev per la campagna elettorale di Zelensky, collabora con diversi media ed è autore di 10 libri. Nel 2016, per promuovere la versione inglese de Il Predestinato ha inventato la sua finta candidatura alle primarie repubblicane sotto le mentite spoglie del protagonista del romanzo, il giovane Congressman Alex Anderson. Una case history di cui si sono occupati i principali network di tutto il mondo.

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