Prima di parlare di Bibbiano sarebbe necessario fare un bel respiro, socchiudere gli occhi, e pensare che si tratta di bambini strappati alle proprie famiglie. Non dico tanto, ma almeno provate a rifletterci per qualche secondo, e se nemmeno questo riesce a chiudervi la vena della partigianeria, allora provate a immedesimarvi in un padre o una madre a cui hanno portato via ingiustamente il figlio. Lo dico perché sono davvero patetiche le scene di giubilo di quest’oggi, animate da gran parte del mainstream che, come al solito, dimostra la propria parzialità utilizzando le dichiarazioni del presidente del Tribunale dei Minori di Bologna, Giuseppe Spadaro, per lasciar intendere che il “caso Bibbiano” si sia sostanzialmente sgonfiato. Asserzione falsa e fuorviante.
I tanti perché li troverete negli articoli che abbiamo raccolto in uno speciale, per i quali devo ringraziare i nostri Federico Gennaccari e Carlo Cattaneo, con quest’ultimo che è l’autore di quello che reputo un pezzo di giornalismo di alto livello, ossia l’intervista a Maurizio Tortorella – autore del libro Bibbiano e dintorni – con la quale ha scandagliato pezzo per pezzo non soltanto Bibbiano, ma anche e soprattutto il “sistema”: parliamo di 40mila battute realizzate sulle carte, ovvero sugli atti ufficiali dei procedimenti in corso.
Se ancora non l’avete fatto, vi consiglio di leggere tutte e tre le puntate: la prima, in cui Tortorella fa una panoramica del sistema degli affidi, la seconda, pubblicata ieri, in cui spiega alla perfezione le criticità dei tribunali dei minori e la terza, uscita oggi, sul ruolo di Foti. Ripeto, si parla di fatti, non di propaganda politica, che peraltro nel corso dell’intervista lo stesso Tortorella liquida con parole lapidarie.
Leggete e fatevi un’idea. Fatto sta che al netto di tutto, se è vero che strumentalizzare una vicenda drammatica come questa è sbagliato, è altrettanto vero che questo principio non debba valere uniteralmente: ergo, è sbagliato anche minimizzare, poiché chi in queste ore se la ride affermando che in fondo non è successo nulla non fa un dispetto a Salvini, ma manca di rispetto alle famiglie che hanno vissuto e stanno tutt’ora vivendo quel genere di tragedie che non augureremmo nemmeno al peggior nemico.
Restiamo umani. Parliamo di Bibbiano.