Pubblicato da @ningxianhua e retwittato da Edward Snowden, il video che riprende un uomo immobilizzato in una struttura metallica e interrogato della polizia a proposito di alcuni suoi post su WeChat e QQ riguardanti i sequestri di alcune moto da parte della polizia, la dice lunga sul livello di pervasività della privacy personale raggiunto in quel paese, una triste conferma di quanto vi abbiamo raccontato alcune settimane fa con il nostro reportage. Questione su cui sarebbe bene riflettere anche alle nostre latitudini dove, pur non essendoci (grazie a Dio!) un regime comunista, siamo comunque sotto la lente d’ingrandimento di un grande fratello orwelliano che tutto vede e ascolta, ovviamente indisturbato, grazie a menefreghismo, superficialità e connivenza dei media mainstream.
INCHIESTA SULLA CINA
Video choc di un interrogatorio della polizia cinese: «Perché parli male di noi su WeChat?»
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