La Corte di Giustizia europea ha dichiarato che è illegale vendere e-book usati. La decisione arriva dopo una disputa giudiziaria tra TomKabinet.nl, e-commerce di libri digitali, e due associazioni (entrambe olandesi) che tutelano gli interessi degli editori: la Dutch Publishers Association (NVU) e la General Publishers Group (GAU).
Essendo una decisione emessa dalla Corte di giustizia europea, d’ora in poi ha valore negli ordinamenti nazionali di tutti gli Stati membri dell’Ue, Italia compresa.
LE TAPPE DEL CASO
Tutto è partito nel 2014, quando le due associazioni fecero causa al sito Tom Kabinet per aver messo a disposizione dei propri utenti e-book realizzati da editori olandesi. Registrandosi al sito, infatti, era possibile cedere o vendere libri digitali all’interno della community.
Dopo il processo di primo grado però, il tribunale di Amsterdam diede ragione a Tom Kabinet, in quanto non ravvisò alcuna violazione del diritto d’autore. I legali di NUV e GAU, però, hanno impugnato tale decisione dinanzi alla Corte d’appello che, con sentenza del 20 gennaio 2015, ha confermato il provvedimento ma ha vietato a Tom Kabinet di offrire un servizio online che consentiva la vendita illegale di e-book scaricati. Così Tom Kabinet si è adeguato alla sentenza, modificando i servizi offerti.
Da portale di scambio online si è trasformato in club di lettura nel quale, pagando una somma di denaro (abbonamento mensile), era possibile per gli iscritti scaricare e-book di seconda mano acquistati precedentemente. A fine 2015, però, il sito ha introdotto un sistema di fidelizzazione basato sulla cessione (o vendita) di e-book usati a Tom Kabinet, nel quale più si cedevano libri e più si accumulavano crediti. Così le due associazioni hanno nuovamente querelato la società proprietaria del portale ma, questa volta, il giudice ha trasmesso gli atti alla Corte di giustizia europea.
LE MOTIVAZIONI
La decisione della Corte ha tenuto conto dei diritti sia di chi ha comprato un’opera, sia dell’autore. Nel caso dei libri cartacei, all’atto della vendita, i diritti di proprietà passano automaticamente dall’editore al compratore. Una volta comprato, con il libro si può fare ciò che si vuole: venderlo, regalarlo o prestarlo.
Nel mercato del digitale non è così. Infatti, da un ebook si possono ricavare infinite copie, senza che l’autore ne abbia un riconoscimento. Per questo motivo la Corte ha ritenuto che le norme sui libri in carta non siano applicabili ai libri in digitale.
MA I VUOTI NORMATIVI RESTANO
Negli ultimi anni le controversie tra case editrici e portali di condivisione hanno riempito le aule di tribunali di tutta Europa. Se è vero che il caso Tom Kabinet rappresenta un precedente che fa giurisprudenza, è altrettanto vero che rimangono dei nodi irrisolti in materia di diritto d’autore.
In ordine di tempo l’ultimo caso riguarda il mondo dei videogames, con la guerra giudiziaria fra l’Unione francese dei consumatori (Unione fédérale des Consommateurs) e Valve, azienda che gestisce la piattaforma di gioco Steam. Lo scorso settembre un tribunale di Parigi ha sentenziato che le persone possono rivendere i giochi che acquistano e scaricano dalla rete di gioco di Steam. La società ha fatto ricorso in appello.
Tutti casi che dimostrano che il mondo di internet necessita di norme precise che, tuttavia, non è facile trovare né tantomeno condividere.