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Cultura

Com’è bella la musica

Lo so, è surreale. Ma è così. Allora guardiamo fuori dalle finestre pensando a quante cose belle potremo fare nei mesi a venire. E’ domenica e non è possibile mantenere le abitudini di sempre: meglio, così non ci annoiamo. Inventiamoci una domenica alternativa, facciamo correre i nostri pensieri e lasciamoci trascinare dalla musica. La primavera, infatti, oltre ad aver incantato artisti e poeti, ha ispirato anche molti musicisti.

La musica, proprio Lei, simbolo del genio italiano in tutto il mondo. Anche questa volta il web ci aiuta raccogliendo i gusti di tutti. Magari questi giorni sono l’occasione per riascoltare le collezioni dei “cd” di gioventù oppure i più nostalgici potrebbero ritrovare in casa ancora le musicassette con il mangianastri e gli amanti dell’antiquariato rispolverare i grammofoni del secolo scorso.

Dilettiamoci ad ascoltare “La Primavera” di Vivaldi, con i suoi toni alti, che rievocano il cinguettio degli uccelli, quale canto d’amore e preludio delle nuove generazioni. Violini che seguono lo scorrere dell’acqua nei ruscelli, fino a diventare impetuosi tuoni di freschi acquazzoni, tipici della stagione. Ma anche il moderno Einaudi ha creato una meravigliosa ode alla “Primavera”. La musica leggera ha interpretato, poi, in molteplici modi la prima stagione dell’anno, con i nostri cantautori che, attraverso tutte le epoche, hanno creato bellissime canzoni.

E’ del 1941 il famoso motivetto “E’ primavera, svegliatevi bambine…” di Alberto Rabagliati. Nel 1956 Franca Raimondi cantava “Aprite le finestre” ed era l’epoca in cui i giovani si riunivano nelle case ad ascoltare i dischi in vinile e a ballare con le melodie di Claudio Villa. Correndo attraverso gli anni sessanta e i Dik Dik con “Il Primo giorno di Primavera”, ci soffermiamo ai tumultuosi anni settanta, con le contestazioni studentesche, la lotta armata, le giovani generazioni che affermano i propri diritti cantando con De Andrè e Guccini.

C’è la “Febbre del Sabato Sera” ma il panorama musicale è vasto e si possono cantare le parole di Lucio Battisti o quelle di Riccardo Cocciante, vere poesie, attorno ad un falò in spiaggia o riuniti in piazza. Quelle canzoni, che anche a distanza di decenni, tutti abbiamo intonato di ritorno dalle gite scolastiche e che ti facevano toccare con mano l’amicizia tra compagni.

Ed ecco “Un’Avventura” di Battisti che paragona la primavera a un fugace amore. Cocciante, nel 1976, scrive “Primavera”, testo malinconico ma dalle dolci parole e Venditti, poco dopo, invita “Sara” a svegliarsi perché è arrivata la nuova stagione. Loretta Goggi, nel 1981, racconta di una “Maledetta Primavera” e così in un infinito elenco di nomi, da Luca Carboni a Pino Daniele, da Marina Rei a Tiziano Ferro, Laura Pausini, Annalisa.

E siamo arrivati ai nostri tempi, il 2000, il secolo dove tutto è veloce e fugace. Ma la primavera, nonostante abbia attraversato già tante epoche, non invecchia mai ed è sempre “Lei”, la stagione per eccellenza, quella del risveglio e della forza della natura e ci invita, anche oggi e nonostante tutto, ad essere positivi, ascoltando le musiche che ci fanno sussultare il cuore.

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