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Tutti in Vespa!

Oggi è domenica. Fino a qualche settimana fa si era soliti organizzare una gita fuoriporta, approfittando delle prime giornate tiepide di primavera, che invogliano a uscire. E noi, seppure virtualmente, andremo a fare una passeggiata, insieme, in sella a uno scooter perché il 29 marzo del 1946, a Roma, veniva presentato il primo prototipo di Vespa, il modello 98 cc., poi brevettato il successivo 23 aprile.

Simbolo del genio italiano nel mondo, nata dal connubio tra un uomo dalle grandi idee, Enrico Piaggio, e un eccellente ingegnere aeronautico, Corradino D’Ascanio, la Vespa trovava ispirazione dalle piccole motociclette dei paracadutisti.

Dai cinquanta modelli prodotti nel 1946 si arriva a venderne un milione nel 1956, quale simbolo del boom economico di quegli anni. La Vespa doveva essere, secondo le intenzioni del costruttore, un mezzo di trasporto economico e di massa, per cui veniva venduto al prezzo, economico, di sessantottomila lire. I dati attuali dimostrano che l’obbiettivo del suo ideatore è stato pienamente raggiunto e anche superato.

Icona dell’Italia nel mondo, questo scooter ha fatto la storia, percorrendo epoche e portando a spasso sulla propria sella milioni di persone. Cara amata Vespa che, incurante dell’età che avanza e con qualche restyling alle rughe, rinnova nel tempo colori e immagine, come una primadonna, rimanendo così sempre in auge.

La Vespa rappresentava la rinascita dalla guerra, la libertà dei giovani e la voglia di sentire l’aria sul viso e i capelli al vento. Le donne si accomodavano in Vespa elegantemente sedute con entrambe le gambe su un lato, mentre gli uomini stringevano il largo manubrio come il timone di una nave, pronti a solcare i mari.

E’ protagonista di grandi pellicole hollywoodiane e italiane e le vengono dedicate canzoni, quadri e poster di tutte le epoche. Chi non ricorda l’immagine simbolo di “Vacanze romane”, storico film del 1953, dove l’eterea Audrey Hepburn cinge la vita dell’affascinante Gregory Peck, mentre su una Vespa verde salvia percorrono, in una romantica gita, le vie di Roma. La maggior parte di noi ha un ricordo della propria vita collegato a questo mezzo di trasporto e, probabilmente, in questi giorni, sfogliando qualche vecchio album di fotografie – quando ancora le foto si stampavano – si riuscirà a trovarne qualcuna.

Tutte le star di Hollywood degli anni cinquanta e sessanta volevano essere immortalate in sella alla Vespa, divenuta poi modello 125: Anthony Queen, Charlton Heston, Dean Martin, Gary Cooper, Jean Paul Belmondo e perfino John Wayne aveva abbandonato la sella del cavallo preferendo quella dello scooter più amato al mondo.

Per le donne farsi fotografare alla guida della Vespa era segno di emancipazione sociale, per cui molte attrici si contendevano le copertine dei giornali dividendole con “Lei”: da Ester Williams a Kim Novak, da Brigitte Bardot a Raquel Welch fino alle divine italiane Sophia Loren e Gina Lollobrigida e così in un lungo elenco di celebrità.

Ma anche gli attori italiani sfoggiavano orgogliosi la propria Vespa come Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Era ed è anche protagonista di infinte locandine cinematografiche: “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, “Caro Diario” di Nanni Moretti, “Il Cielo in una stanza” di Carlo Vanzina, “Zoolander 2” di Ben Stiller, “L’Amore all’improvviso” di Larry Crowne e così via.

Sarebbe bello poter rivedere, in questo periodo di sosta forzata, film come “La dolce vita” di Federico Fellini, dove la Vespa è il mezzo di trasporto e di divertimento di Marcello Mastroianni e di Anita Ekberg.

Anche la musica italiana non si lascia sfuggire l’occasione di portare nelle proprie canzoni un motociclo così amato: Vasco Rossi, in “Bollicine”, richiama lo slogan creato negli anni settanta “Chi ‘Vespa’ mangia le mele” e gli Statuto con “I campioni siamo noi”.

Ma queste piccole e leggere due ruote, che sono quelle “truccate, anni Sessanta” che si dice arrivassero “a sfiorare i 90” nella celebre canzone di Cesare Cremonini “50 Special”, cantanta dai Lunapop, uniscono migliaia di persone in club amatoriali, che si radunano, in tutto il mondo, per gare e sfilate d’epoca.

Nel campo dell’arte la Pop Art fa da padrona, proponendo molteplici rivisitazioni sul tema, sfruttando materiali e colori per rappresentare l’amato scooter italiano.

E allora “quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi. Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi”. Per oggi continuiamo a sognare!

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