Cosa diamine aspetta, l’Occidente, a rialzare la testa? Vivaddio, siamo in molti, a domandarcelo. Sì, perché la sensazione è quella di vivere in una realtà che ha scordato cosa è accaduto dall’11 settembre 2001 in poi, mentre la strage compiuta lo scorso 7 ottobre da Hamas e l’inevitabile reazione di Israele non sono che l’ultimo atto di una storia il cui capitolo finale appare ben lontano dall’essere scritto. Come, dipende fondamentalmente da noi.
Essenziale, per un’effettiva presa di coscienza collettiva in grado di alimentare il tanto sospirato scatto d’orgoglio che ci riavvicini alle nostre radici e ai nostri valori, è l’opera di divulgazione e testimonianza intrapresa da Oriana Fallaci e raccolta da Magdi Cristiano Allam, la cui storia di musulmano che per anni si è «prodigato più di altri per promuovere un islam moderato in Italia» ma che, il 22 marzo del 2008, vistosi costretto a prendere atto che «si può essere musulmani moderati come persone, ma non esiste un Islam moderato come religione», ha deciso di abiurare la propria religione convertendosi al cristianesimo, esponendo la sua persona a rischi ancora più alti (è costretto a vivere sotto scorta dal 2003, dopo essere stato condannato a morte proprio da Hamas), offrendoci una visione della cultura islamica senza precedenti.
D’altra parte, non è un caso se tutti i teologi musulmani illuminati siano stati accusati di eresia e, in molti casi, costretti alla fuga quando non giustiziati, e le loro opere messe letteralmente al rogo. Quasi a voler proseguire lungo quel sentiero, nella sua ultima opera “Un miracolo per l’Italia” (in vendita sul suo sito web, euro 10 più spese di spedizione), l’ex vicedirettore del Corriere della Sera, attraverso il suo vissuto, ci introduce in quella che è la forma mentis plasmata da una religione che, in quanto credo e tradizione, è anche e soprattutto visione del Mondo, approccio alla vita, modo di essere nonché l’ideologia su cui è incardinata la Shari’a (il diritto islamico), il cui nome, tradotto letteralmente significa “la via da seguire” o “Legge Divina”.
«Tutti abbiamo il dovere di agire – esorta Magdi Cristiano Allam – per riscattare la battaglia di verità e di libertà incarnata da Papa Benedetto XVI con la storica Lectio Magistralis di Ratisbona il 12 settembre 2006 costretto a capitolare dalla sconvolgente alleanza del “terrorismo dei tagliagole” islamici e della “dittatura del relativismo” che sta spogliando l’Occidente delle fondamenta identitarie, valoriali e culturali dell’unica civiltà che mette al centro la sacralità della vita, la dignità della persona e la libertà di scelta».
Un vero e proprio processo di autodistruzione, il cui emblema sono le manifestazioni in cui si urlano gli stessi slogan di Hamas, spesso sostenute da una sinistra che in questi ultimi 20 anni ha agito da “utile idiota” dell’Islam.
Il combinato disposto tra l’utopia del multiculturalismo e dell’accoglienza indiscriminata, la demolizione di identità e valori occidentali e il sostegno all’azione di soggetti che hanno finanziato progetti finalizzati a far attecchire i dettami dell’Islam nella nostra società, hanno prodotto paradossi come le comunità gay che scendono in piazza per difendere Hamas. Che, considerando il trattamento riservato dai tagliagole agli omosessuali, è come se gli afroamericani manifestassero in difesa del Ku Klux Klan.
Una sfida, quella portata coraggiosamente avanti di Magdi Cristiano Allam, finalizzata a diffondere la consapevolezza che per i regimi teocratici di matrice islamica Israele e l’Occidente rappresentano il nemico da sottomettere, senza se e senza ma, attraverso la privazione del lascito più prezioso della Civiltà Occidentale: la libertà che, come diceva Oriana Fallaci, «prima che un diritto è un dovere». Apriamo gli occhi e difendiamola.