Vi proponiamo la traduzione in italiano di ‘Trump’s second presidency is going to be a revolution’: Strategic Consultant and Author Alessandro Nardone, l’intervista di Álvaro Peñas ad Alessandro Nardone uscita il 7 febbraio 2025 sul prestigioso magazine The European Conservative. Buona lettura.
‘La seconda presidenza di Trump sarà una rivoluzione’: il consulente strategico e autore Alessandro Nardone
Alessandro Nardone, consulente strategico e autore di 11 libri, è uno dei maggiori esperti italiani di politica americana e si occupa di Donald Trump. Ha seguito Trump e le campagne di Zelensky per testate come Vanity Fair, e la sua candidatura fittizia al GOP nel 2016 come “Alex Anderson” è diventata un caso di studio globale. Scrive per La Voce del Patriota ed è coordinatore di Fratelli d’Italia a Como.
Abbiamo parlato con lui a proposito del suo ultimo libro, Mai arrendersi – Il vero Donald Trump.
Cosa pensa alle misure forti adottate da Trump in questo inizio mandato?
In due settimane ha fatto più di quanto Biden abbia fatto in quattro anni. La seconda presidenza di Trump sarà una rivoluzione e questo non deve sorprendere. Trump ha lavorato per quattro anni per vincere le elezioni avendo un’idea molto chiara di ciò che voleva fare una volta tornato al potere. In queste due settimane ha rivoluzionato non solo gli Stati Uniti, ma l’intera geopolitica internazionale e questo è solo l’inizio.
Sembra che le politiche di Trump siano più aggressive rispetto al suo precedente mandato.
Sì, questo è molto importante per gli Stati Uniti e anche per noi. Trump vuole ripristinare i valori tradizionali e cancellare l’ideologia Woke, un movimento che può essere definito solo come il male e che ha causato molti danni alle giovani generazioni con la teoria gender. E soprattutto vuole “prosciugare la palude”, cioè porre fine al “Deep State”, uno dei mali più gravi degli Stati Uniti e anche dell’Europa. Nel mondo della politica è stata costruita una “rete” dello “Stato profondo”. In Italia, abbiamo uno Stato profondo che cerca di contrastare il governo di Giorgia Meloni e un superstato molto pericoloso, l’Unione Europea, che lavora per gli interessi dei globalisti. La sinistra è in preda al panico per la politica tariffaria di Trump e ripete in continuazione che questa politica è contro l’Europa, ma non è vero. La politica dei dazi deve essere applicata contro i prodotti provenienti dalla Cina e da tutti i Paesi che di indeboliscono la nostra economia. Che è la realtà, anche se i media dicono il contrario.
Da dove nasce il suo interesse per Donald Trump?
Ho scritto il mio ultimo libro nel maggio del 2024, anche se non è l’unico libro che ho scritto su Donald Trump; lo seguo dal 2015. Prima sulla scia della mia falsa candidatura a Presidente degli Stati Uniti e poi come corrispondente alla Convention repubblicana e durante le elezioni, ho assistito alla nascita del movimento MAGA, ho conosciuto Steve Bannon e collaborato con la sua “War Room”, e ho visto come Trump è riuscito a unire il Partito Repubblicano, che era molto diviso. Ho raccontato la sua prima presidenza come giornalista e commentatore appassionato per l’Italia, e ho continuato a farlo anche dopo le elezioni del 2020, perché ero convinto che sarebbe tornato. In questo libro presento il vero Donald Trump, contrapposto alla sua rappresentazione errata da parte dei media mainstream, che si sono dedicati a diffondere fake news su di lui in continuazione. Donald Trump è stato il leader più demonizzato del mondo.
In che modo il suo libro presenta Trump in modo diverso?
Prima di tutto, c’è l’uomo d’affari che abbiamo visto usare l’“arte di fare affari” (N.d.T.: L ‘arte di fare affari è un libro di Donald Trump del 1987) con il Messico o il Canada, e che sa come portare gli altri verso le sue posizioni. Poi c’è il comunicatore Trump, con il suo stile che ha trasformato in una brand personale. E il Trump politico, apparso negli anni Ottanta. La sua prima esperienza nel mondo della politica è stata la costruzione di una pista di pattinaggio a Central Park che i politici di New York avevano promesso ma non erano riusciti a terminare; Trump, che allora era molto giovane e lavorava nel settore immobiliare, la realizzò a tempo di record e dimostrò di essere in grado di fare ciò che gli altri non erano in grado di fare. Nel 2000 ha presentato la sua prima candidatura esplorativa alle presidenziali con il Reform Party di Ross Perot e ha pubblicato un libro, The America We Deserve, in cui ha anticipato molte cose: il pericolo terroristico, la crisi economica del 2008 e la rivalità con la Cina. Questo dimostra che Trump ha sempre avuto una visione politica “America First”, che ora sta portando avanti come presidente. Infine, il libro si conclude con la campagna elettorale nel suo contesto geopolitico per l’America e l’Europa, e con la campagna di fake news che l’ha accompagnata. Tutto quello che ho scritto nel libro si è avverato, cosa di cui sono molto orgoglioso, ed è la prova di quanto sia importante conoscere la verità.
Perché si è candidato come falso candidato alle primarie repubblicane del 2016?
Uno dei miei libri del 2015 è un romanzo di spionaggio che racconta di Alex Anderson, un giovane politico repubblicano Il libro fu accolto molto bene in Italia e fu tradotto in inglese. Io, come giornalista, seguivo la campagna americana e, per promuovere il libro negli Stati Uniti, ho usato la mia immagine e questo finto candidato, Alex Anderson. Ho usato un account Twitter e un sito web per la campagna, e poiché BBC World News ha pubblicato un servizio su questa campagna, tutti hanno conosciuto “il candidato italiano alla Casa Bianca”. Grazie a questa storia, mi si sono aperte tutte le porte della Convention repubblicana e ho potuto incontrare l’entourage di Donald Trump.
Questa idea di Trump come nemico dell’Europa è stata ripetuta all’infinito, eppure vediamo che ha un buon rapporto con leader europei come Giorgia Meloni o Viktor Orbán.
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Sì, con Giorgia Meloni e molti altri. È necessario che i soggetti politici di destra lavorino insieme, perché credo che questa sia un’occasione unica nel suo genere. Quello di cui abbiamo bisogno più che mai è una cosa: non dobbiamo lasciarci sedurre dai messaggi dell’Unione Europea o di Ursula von der Leyen, dobbiamo fare ciò che è necessario per rilanciare l’economia europea e rimetterla in piedi. Noi siamo l’Europa, abbiamo il “Made in Italy”, il “Made in Spain”, non abbiamo bisogno di un’economia di mercato. Questa è stata la politica di Romano Prodi e dei tecnocrati che lavorano per Pechino e ha distrutto l’economia europea. Dobbiamo fare in modo che la Cina non sia un problema.
In Italia, un giudice vuole perseguire Giorgia Meloni in un caso che ricorda quello di Matteo Salvini. L’obiettivo è quello di intimidire la Meloni?
Certo. Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno subito questi attacchi per aver voluto riformare, tra le altre cose, il nostro sistema giudiziario. Come dice Giorgia, se i giudici vogliono governare, che si candidino a governare. Noi in Italia, come Trump negli Stati Uniti, abbiamo il sostegno popolare perché manteniamo ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale e non siamo guidati da interessi personali. Per noi la politica è passione, amore per la patria e anche per un’Europa di tradizioni e valori che non ha nulla a che fare con quello che l’Unione Europea ha fatto fino ad oggi.
