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Oltre i sondaggi: Alessandro Nardone e la rivoluzione del feedback Made in USA

In un’epoca in cui le decisioni migliori nascono da una comprensione profonda di opinioni e bisogni, l’innovazione sta rivoluzionando il modo di raccogliere feedback. Arriva in Italia una piattaforma americana all’avanguardia, grazie a un accordo con Alessandro Nardone, esperto di comunicazione e strategia, nonché membro del Comitato editoriale di MediaDuemila e dell’Osservatorio Tuttimedia. Ma perché oggi il feedback di qualità è così cruciale? E come funziona questa tecnologia? Scopriamolo insieme.

Alessandro, perché raccogliere feedback autentici è così importante oggi?

In un mondo sempre più connesso e competitivo, sapere cosa pensano le persone non è più un optional: è una necessità. Che si tratti di un’azienda che vuole migliorare i propri prodotti, di un comune che cerca di rispondere ai cittadini o di un evento che punta a lasciare il segno, il feedback autentico – diretto, senza filtri – è il cuore di ogni strategia vincente. Oggi, con la velocità dei cambiamenti e la varieità delle esigenze, chi non ascolta rischia di restare indietro.

A cosa serve questa piattaforma e come aiuta a decidere meglio?

Questa tecnologia, che ho portato in Italia grazie a un accordo con i suoi creatori americani, è uno strumento semplice ma potente. Permette di raccogliere opinioni da chiunque – clienti, cittadini, partecipanti – e le trasforma in dati concreti: report dettagliati con grafici, riepiloghi tematici e consigli pratici. Per un’azienda significa capire cosa vuole il mercato; per un comune, rispondere meglio alla comunità; per un evento, creare un’esperienza indimenticabile.

Come funziona il processo?

Il meccanismo è immediato: un QR code o un link apre la porta a chiunque voglia esprimersi, usando video, voce o testo. Non serve scaricare app né registrarsi, tutto avviene in pochi secondi. L’intelligenza artificiale, sviluppata negli USA e ora adattata al contesto italiano, analizza i contributi in tempo reale, generando visualizzazioni intuitive – come diagrammi o nuvole di parole – e suggerimenti operativi. È un flusso continuo: dalla voce delle persone ai dati sul tavolo, senza passaggi inutili.

Quali problemi risolve? Un esempio concreto?

Risolve il grande ostacolo di ottenere feedback veri da un pubblico ampio e diversificato. I metodi tradizionali spesso falliscono perché sono lenti o poco rappresentativi. Pensiamo a un comune che deve decidere su un nuovo parco: con questa piattaforma, i cittadini possono dire la loro direttamente, magari con un video che mostra cosa vorrebbero, e l’amministrazione riceve un report che evidenzia priorità come “spazi verdi” o “sicurezza”. O un’azienda di moda che testa una nuova linea: i clienti possono mandare audio con le loro impressioni, e in poche ore si capisce cosa funziona e cosa no.

Perché batterebbe i sondaggi tradizionali?

I sondaggi online appartengono al passato: solo il 2% delle persone li completa, e ogni domanda extra è un invito ad abbandonarli. Sono percepiti come noiosi, impersonali, a volte invadenti. Questa piattaforma cambia le regole: è veloce, coinvolgente e anonima. Puoi registrare un video mentre passeggi o scrivere due righe al volo. Il risultato? Partecipazione alle stelle e dati che raccontano molto di più di un semplice “sì” o “no”.

Come si aumenta la partecipazione?

Tutto gira attorno alla semplicità e alla flessibilità. Niente account da creare, niente app da installare: basta un dispositivo qualunque e una connessione. Puoi scegliere come esprimerti – un messaggio vocale, un testo breve, un video – e questo rende l’esperienza personale e naturale. È come chiedere un parere a un amico, non compilare un modulo burocratico. Negli USA ha triplicato i tassi di risposta rispetto ai metodi classici, e in Italia ci aspettiamo lo stesso trend.

Cosa fa l’intelligenza artificiale con i contributi?

L’IA è il motore di tutto: prende ogni contributo – che sia un audio di 30 secondi o un testo di due righe – e lo scompone in tempo reale. Identifica i temi ricorrenti, li organizza in categorie e li presenta in report visivi: grafici a torta per le percentuali, diagrammi per le tendenze, nuvole di parole per i concetti più citati. Poi aggiunge raccomandazioni pratiche, tipo “il 70% chiede più parcheggi, valutate un’area dedicata”. È come avere un analista esperto che lavora istantaneamente.

Quanto conta non dover scaricare nulla?

È la chiave. Se devi scaricare un’app o registrarti, perdi subito chi non ha tempo, pazienza o competenze digitali. Qui invece chiunque, dal ragazzo con lo smartphone alla nonna con un vecchio cellulare, può partecipare. Questo allarga il pubblico e rende i dati più veri: non solo i “tecnici” o i “motivati”, ma una fotografia reale di cosa pensa la gente.

Qual è il principale vantaggio per chi utilizza questi sistemi?

La capacità di raccogliere dati di alta qualità in modo rapido ed efficace, coinvolgendo un pubblico più ampio e diversificato. Questo non solo fa risparmiare tempo, ma migliora anche il processo decisionale grazie a informazioni più accurate e rappresentative.

Un consiglio per chi vuole provarla?

Provarla su qualcosa di concreto: un evento, una consultazione cittadina, un test di prodotto. Bastano poche domande per vedere la differenza. Negli USA ha trasformato il modo in cui si ascoltano le persone, e qui può fare lo stesso.

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Vuoi trasformare il modo in cui ascolti e decidi?

Se sei un’azienda, un comune o un’organizzazione pronta a fare il prossimo passo, contatta Alessandro Nardone cliccando qui per richiedere una consulenza gratuita. Scopri come questa piattaforma americana può rivoluzionare il tuo approccio al feedback, ora anche in Italia.

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