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The Hammer: Il tramonto della privacy e della democrazia occidentale?

Dopo il sanguinoso attentato dell’11 Settembre 2001, gli Stati Uniti considerano di vitale importanza dotarsi di sofisticati e potenti sistemi antiterroristici. Nasce così uno di questi sistemi, il super computer The Hammer.

 

Dopo il sanguinoso attentato dell’11 Settembre 2001, gli Stati Uniti considerano di vitale importanza dotarsi di sofisticati e potenti sistemi antiterroristici. Nasce così uno di questi sistemi, il super computer The Hammer.

E’ il programmatore Dennis Montgomery l’inventore di The Hammer. Montgomery è un software designer già collaboratore di CIA, FBI, NSA e del dipartimento di difesa.

The Hammer è un complesso sistema di sorveglianza estera che doveva originariamente servire a proteggere i cittadini americani da ipotetici attacchi terroristici, scongiurando così un nuovo 11 Settembre.

Il funzionamento di Hammer è molto avanzato. Questo super computer riesce infatti ad inserirsi tramite internet all’interno dei singoli device e network protetti. I sistemi operativi Ios, Android, Windows ed anche Samsung TV possono essere controllati. In questo modo permettono a Hammer, attraverso parole chiave, di accedere segretamente ai contenuti di qualsiasi computer, tablet o smartphone.

Qualcosa cambia nel 2009, con l’avvento dell’amministrazione Obama. The Hammer, infatti, viene trasportato segretamente nella roccaforte militare di Fort Washington in Maryland. Da qui continua la sua attività, apparentemente senza cambiamenti, fino a quando, nel 2015, Dennis Montgomery si trasforma in ‘wistleblower’.

L’ingeniere consegna all’FBI 47 file accusando il governo di aver usato The Hammer per spiare i cittadini americani, violando così il codice penale sullo spionaggio.

Il tema della violazione della privacy negli stati uniti era già stato portato alla luce nel 2013 quando Edward Snowden aveva denunciato come il programma PRISM fosse stato utilizzato per una sorveglianza di massa del popolo americano. Una sorveglianza illegale che mina profondamente il concetto di privacy alla quale siamo stati abituati.

La testimonianza di Montgomery si spinge oltre, dichiarando che lo spionaggio effettuato attraverso The Hammer prendeva di mira gli oppositori di Obama, in particolare Donald Trump e tutti coloro in qualche modo collegati a lui. Tra questi vi erano familiari del Presidente, aziende, membri dell’esercito, del congresso e addirittura giudici della Corte Suprema.

 

E’ il 19 Marzo del 2017 quando il Generale Thomas McInerney partecipa ad una diretta su Operation Freedom con il dottor D. Janda rendendo pubbliche le dichiarazioni preoccupanti di Montgomery. The Hammer, sostiene McInerney, viene utilizzato per spiare i cittadini americani ed in particolare l’allora neo eletto Presidente Donald Trump ‘un zilione di volte’. Cosa ancora più preoccupante il direttore della CIA John Brennan e quello dell’NSA James Clapper non solo ne sono a conoscenza ma ne sarebbero responsabili direttamente.

Questo è solo il primo di una serie di episodi allarmanti che vanno a minare la reputazione di Hammer e soprattutto del governo americano negli ultimi anni. Il giudice G. Murray Snow rende pubblici i file di Montgomery e anche la testata giornalistica WikiLeaks pubblica una serie di file denominati ‘VAULT 7: CIA Hacking Tools Revealed’ nei quali The Hammer viene citato come HAMR e ne viene confermato l’utilizzo.

In seguito alle dichiarazioni di McInerney vengono scambiati dei messaggi telefonici tra membri dell’FBI riguardo a Montgomery. La mattina successiva direttore dell’FBI Jim Comey pensò bene di lanciare il presunto Russiagate, nel quale si accusava l’amministrazione Trump di aver vinto le elezioni grazie ad un’interferenza del governo russo. Comey mente al congresso sostenendo che l’FBI non aveva prove riguardo allo spionaggio nei confronti di Trump.

Dopo queste dichiarazioni gli eventi che si susseguono fanno nuova luce sulla vicenda. Vengono fuori nuovi testimoni e nuove dichiarazioni, James Baker dell’FBI conferma di aver ricevuto i file da Montgomery e addirittura Evelyn Farkas, che lavorava nel dipartimento di difesa di Obama ammette in un’intervista che l’amministrazione spiava Donald Trump.

E ora? Come mai The Hammer ritorna protagonista negli ultimi mesi?

In un’intervista con il generale McInerny, Steve Bannon, rende pubblico un ulteriore passo avanti nello schema del deep state. The Hammer infatti sarebbe stato utilizzato, in combinazione con un software denominato Scorecard per alterare i risultati delle elezioni. L’Ammiraglio Lyons rivelò addirittura a McInerney che ‘Hammer è la chiave per il colpo di stato’.

McInerny sostiene che questo sistema sia stato usato non solo le elezioni americane del 2020 ma addirittura per quelle francesi del 2012, per le primarie del 2020 e ci sia stato un tentativo persino nelle presidenziali del 2016 tra Donald Trump e Hillary Clinton. Qui McInerney si ferma dicendo che ‘non può parlare di queste cose’.

McInerny non è l’unico a parlarne. Kirk Wiebe, ex analista dell’NSA denuncia in diverse interviste l’illegalità nell’utilizzo di questi sistemi. Wiebe spiega come Scorecard in combinazione con Hammer sarebbe stato in grado di modificare in maniera istantanea i voti ricevuti digitalmente nel momento in cui questi vengono trasferiti al database centrale. Questo software agisce in maniera non rintracciabile se utilizzato su percentuali di voti esigue. Sidney Powell, avvocato di Michael Flynn, è alla guida di una campagna legale contro un’ipotetica frode elettorale proprio in questi giorni.

Come detto da McInerny ci sarà bisogno di altri ‘wistleblower’ che si facciano avanti e di investigazioni serie per provare definitivamente queste accuse. Ma a questo punto c’è da chiedersi se sia in qualche modo possibile parlare ancora di democrazia occidentale, vista la radicata presenza di interferenze in quello che dovrebbe essere un sistema democratico dove è il popolo a decidere il governo. Joseph Stalin sosteneva che ‘Non sono le persone che votano a contare, ma le persone che contano i voti.’ In questo caso ci sarebbe da aggiungere ‘Le persone che controllano i sistemi informatici’. Vi lascio con questa riflessione.

 

info: https://www.armstrongeconomics.com/wp-content/uploads/2020/11/Hammer.mp4?_=1

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