Ho volutamente registrato questa seconda puntata di Occidente 2024 dopo aver letto “Il mondo al contrario”, il libro del generale Roberto Vannacci sul quale la sinistra si è buttata a capofitto da giorni, palesando per l’ennesima volta il suo atteggiamento tutt’altro che democratico nei confronti da chiunque osi dissentire dalla sua narrazione, ormai totalmente genuflessa al cospetto dei fanatismi dell’ideologia woke.
Poco più di un mese fa scrissi un articolo sulle tecniche di comunicazione utilizzate dalla sinistra con l’unico obiettivo di demonizzare l’avversario: si tratta dell’approccio messo a punto da un certo Iosif Stalin che, da ormai un secolo, caratterizza l’agire delle sinistre di tutto il mondo. Fare politica contro qualcuno e non per qualcosa.
L’approccio a cui, non certamente a caso, si ispirò George Orwell per scrivere autentici capolavori come “La fattoria degli animali” e “1984” prevendendo, con larghissimo anticipo e grande precisione, la deriva a cui sarebbe andato incontro l’Occidente che subito dopo la Seconda Guerra Mondiale si mostrò fin troppo indulgente con il sanguinario dittatore russo.
«Più una società si allontana dalla verità, più odierà quelli che la dicono», l’eco delle parole di Orwell rimbomba oggi più forte che mai, amplificato dalla vera e propria guerra scatenata da chi vorrebbe cancellare la storia e, con essa, ogni singolo punto di riferimento proprio della Civiltà Occidentale, financo negando le evidenze più oggettive, come l’esistenza di due sessi, quello maschile e quello femminile.
Contesto nel quale la sinistra agisce in maniera del tutto spregiudicata, in preda ad una sorta di delirio di onnipotenza in virtù del quale i suoi rappresentanti si sono convinti di rappresentare l’autorità morale che ha il potere di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato, quali idee hanno diritto di cittadinanza e quali no, quali valori rappresentano il progresso mentre tutti gli altri sono retrogradi e fascisti, quali convinzioni conculcare ai nostri bambini e di quali punti fermi privarli.
Un atteggiamento inaccettabile, rispetto al quale la leadership di Giorgia Meloni rappresenta un argine per l’Italia e per l’intera Europa e dal quale tutti noi dobbiamo avere il coraggio di affrancarci scrollandoci di dosso la paura di affermare i valori nei quali ci riconosciamo solo perché qualcuno potrebbe additarci come fascista, omofobo o razzista.
Buona visione!