Il Futuro? “2001: Odissea nello spazio”, ma anche invenzioni strabilianti, conquiste spaziali, robot, mezzi di trasporto volanti e via dicendo. È così che per gran parte del XX secolo si è immaginata la società. Non è andata proprio così. La strada presa dallo sviluppo tecnologico è stata sì ricca di importanti scoperte, ma ha preso una direzione diversa da quella che hanno ipotizzato in tanti, compresi gli sceneggiatori di “Ritorno al Futuro”.
Nonostante l’assenza di auto volanti, però, viviamo in un mondo dominato da smartphone, social networks, cloud, streaming nonché da assistenti vocali, riconoscimenti facciali e così via.
Ora che siamo all’inizio degli anni Venti del XXI secolo, ci si può lecitamente chiedere quali saranno i trend tecnologici ci aspettano.
Nell’ottobre scorso, nel corso del Gartner IT Symposium/Xpo sono stati presentati alcuni di questi trend, che possiamo suddividere in due macro categorie: smart space e tecnologie incentrate sull’uomo.
Tra le prime troviamo l’edge computing, ovvero l’elaborazione delle informazioni ai margini della rete, vicine ai produttori e ai consumatori delle stesse. Secondo gli esperti questa diventerà una delle tecnologie importanti e renderà ancora più strategici i dispositivi utilizzati direttamente dalle persone.
Il Distributed Cloud (Cloud “distribuito”), ovvero l’evoluzione dell’attuale modello, fortemente centralizzato. I servizi verranno, così, delocalizzati, mentre il fornitore centrale e originario del Cloud sarà responsabile della governance, degli aggiornamenti e del progresso dei servizi.
Nel prossimo futuro aumenteranno sicuramente anche i device di Intelligenza Artificiale che automatizzano azioni precedentemente solo umane (robot, droni, veicoli autonomi ed elettrodomestici). La tendenza sarà quella di migliorare e diffondere l’uso ci queste tecnologie a livello personale e, quindi, il loro impatto sulle nostre vite.
Assisteremo anche alla effettiva applicazione della Blockchain, che solo recentemente è stata impiegata a livello commerciale, sfruttando il suo potere di dare nuova forma all’industria. Anche se non ancora diffusa a causa di alcune caratteristiche intrinseche, come la poca scalabilità, la tecnologia Blockchain resta comunque un trend che crescerà nel breve termine.
Le nuove tecnologie portano non solo benefici, ma anche nuovi rischi. Sarà, quindi, compito dell’Intelligenza Artificiale applicata alla sicurezza trovare soluzioni per proteggere il mondo dell’industria, dell’economia (ma anche la nostra privacy) con risposte pronte agli eventuali attacchi, ma anche per scongiurarli, anticipandoli.
Per quanto riguarda le tecnologie che pongono al centro l’essere umano, troviamo la Hyper-automation, che grazie alle Machine learning (ML), ci permetterà di automatizzare sempre di più alcuni servizi e attività in cui è attualmente necessario l’intervento dell’uomo.
Sperimenteremo nuovi effetti di Realtà multiesperienziali, oltre la realtà virtuale o quella aumentata, che coinvolgeranno i nostri sensi con modalità di fruizione che offrono una esperienza nuova di un prodotto o servizio. Si parla già, infatti di “ambient experience” una modalità immersiva per comunicare.
In un mondo digitale che si rispetti, la tecnologia deve diventare accessibile a un numero sempre maggiore di individui. La cosiddetta “democratizzazione tecnologica” comporta, quindi, che le persone abbiano facile accesso alle competenze tecniche per l’uso di strumenti e device, senza dover possedere necessariamente una formazione specifica e, quindi, costosa.
Trasparenza e tracciabilità sono i pilastri su cui, già oggi, si fonda l’etica digitale, stante la crescente consapevolezza da parte dei consumatori di servizi digitali del problema del tracciamento (spesso non autorizzato) dei propri dati. Crescerà quindi il bisogno di tecnologie che garantiscano quelli che sono considerati gli elementi chiave della fiducia: integrità, apertura, responsabilità, competenza e coerenza.
Abbiamo lasciato come ultimo, il trend più fantascientifico, ma anche più intimo tra quelli presentati da Gartner: il “potenziamento umano”. Ovvero l’utilizzo del progresso tecnologico per potenziare le nostre attuali funzioni, sia fisiche che cognitive, alzando l’asticella dei nostri limiti personali. Esistono già dispositivi smart e tecnologie indossabili per migliorare, per esempio, le condizioni di lavoro o di vita in particolari situazioni, ma la ricerca in questo campo è particolarmente attiva.
Queste sono dunque le tendenze. Starà poi agli imprenditori digitali (e a noi utenti) accoglierle o meno per dare una direzione al nostro futuro.