Questa mattina alle 05.50 è iniziata ufficialmente la primavera. La natura, nonostante questo virus che sta terrorizzando il mondo, procede, a passo costante, lungo il percorso delle stagioni e ci regala, ogni giorno, le sue infinite bellezze. I fiori e gli alberi, parlandoci a loro modo, infondono quell’ottimismo che ci consentirà di andare avanti.
E allora, come non raccontare, proprio oggi, la storia del primo fiore di primavera: la primula. E sì, perché un fiore non è semplicemente un fiore ma nasconde dietro di sé un mondo. La primula si affaccia timidamente, alla fine dell’inverno, e riempie i prati, ancora addormentati, di piccoli fiori colorati ma, in realtà, nella sua delicatezza è una pianta forte e resistente.
Il suo nome è l’emblema della prima Giovinezza, simbolo di rinnovamento e di buona fortuna. Dal latino primus ovvero il primo ( nel tempo ), il precoce, la primula fu chiamata così, nel 1550, dal botanico e medico senese Matthioli. Nella tradizione anglosassone viene regalata come talismano e la Regina Vittoria omaggiò con un mazzolino di primule il suo primo ministro, che le aveva appena consegnato la Corona delle Indie.
Sempre in Inghilterra, la primula è anche chiamata “bunch of Keys”, mazzo di chiavi, riprendendo così una leggenda che raccontava il giorno in cui il Signore chiese a San Pietro un seconda chiave del Paradiso e questi la gettò sulla Terra, dove cadde in una regione del Nord Europa e lì nacque la prima Primula veris.
Ricca di significati nella tradizione popolare, la primula, a differenza di altri fiori, non annovera, invece, canzoni a lei dedicate se non una, di Amedeo Minghi, nel 1990. Più fortunata in campo letterario, dove molti poeti e letterati la richiamano nei propri scritti: da Shakespeare in “Sogno di una notte di mezza estate” e in “Racconto d’inverno” a Goethe in “Primavera vicina”, passando da Ada Negri nella poesia “Primule” a Virginia Woolf e a John Keats.
Questo piccolo fiore annovera anche molti benefici in campo fitoterapico. Gianni Rodari scriveva: “La prima rondine venne iersera a dirmi: è prossima la Primavera ! Ridon le primule nel prato, gialle, e ho visto, credimi, già tre farfalle. Accarezzandola così le ho detto: sì è tempo, rondine, vola sul tetto !”.
Io, le primule, le ho viste già in fiore, proprio qualche giorno fa, scrutando dalla finestra verso il giardino e allora gioiamo di fronte alla primavera che oggi inizia e che sarà di buon auspicio per le settimane a venire.