Lo sapevate che i primi fiori di primavera sono quasi tutti di colore giallo ? Mi sono sempre chiesta il perché e non credo che sia una pura coincidenza: la natura è una macchina perfetta che non lascia mai nulla al caso.
Il primo fiore di primavera, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, è la primula, che nel suo colore in natura è gialla. La primula Palinurensis, specie rara e protetta, cresce, unica nel suo genere, sullo splendido promontorio di Capo Palinuro, sfidando, intrepida, le rocce a picco sul mare, come il nocchiero di Enea, da cui ha ereditato il nome (luogo questo a me tanto caro).
Eppure le sue note di giallo sono tenui e i suoi fiori piccoli e delicati. Con qualche giorno d’anticipo spunta anche il narciso, che, con le trombe delle sue corolle, annuncia l’arrivo della bella stagione e spezza, con il vigore del colore, la monotonia del paesaggio invernale. Anche il narcissus deve il suo nome a un protagonista della mitologia: dal greco “narkào” ovvero stordisco (per l’intensità del giallo), rievoca la vicenda di quel bellissimo giovane, nato dall’amore di una ninfea e del dio fluviale Cefiso, che venne punito da Zeus per la sua superbia e che morì annegando nello specchio d’acqua nel quale si rimirava, innamorato di se stesso.
A marzo spiccano, poi, le nuvole dell’Acacia dealbata, meglio conosciuta con il nome di mimosa. Una pianta della cui esistenza se ne impone il ricordo solo in occasione dell’8 marzo, ma che in realtà è in fiore, in maniera generosa, sia prima che dopo tale data e rallegra le case di chi la ospita in vaso. Il suo profumo è dolce e delicato, etereo come i batuffoli di polline che la compongono e, forse, è per tutte queste ragioni che rappresenta bene la donna.
Vi è anche un’altra pianta, forse un po’ demodé e dal giallo fin troppo violento e luminoso, che spicca, con prepotenza, proprio in questi giorni, nei giardini italiani: la forsizia. Rami lunghi, che svettano fieri in grandi cespugli e tanti fiori, dai petali a punta come i raggi del sole. Elegante come una donna di altri tempi, nella sua varietà di Forsythia suspensa è compagna fedele del timido Jasminum nudiflorum, pure lui in fiore nei primi giorni di tepore; entrambe amano scendere intrecciando i propri rami, in controcorrente con l’abitudine della maggior parte delle piante, che tendono a salire per raggiungere il sole. Ebbene, tutte varietà del medesimo colore.
Se ci spostiamo nel campo della simbologia, troviamo conferma di quanto preannunciato dai fiori, poiché il giallo rappresenta la luce del sole, dell’energia e della conoscenza. E’ allegria, felicità e fantasia. E’ il terzo chakra nell’antichissima cultura vedica, il “manipura” ovvero gemma splendente, simbolo della volontà e della fermezza; la tradizione indiana individua in esso la coscienza libera, che ci consente di essere noi stessi e ci permette di raggiungere la razionalità del pensiero.
Ma allora perché nei primi giorni di primavera il mondo si tinge di giallo? La risposta è molto semplice e probabilmente la conosciamo già: ai fiori interessa essere impollinati per poter rinascere nuovamente e per farsi notare, in un periodo dove gli insetti sono ancora pochi, sfoggiano le più belle sfumature di giallo, facendo a gara per attrarre l’attenzione dei pochi pretendenti che ronzano in cielo.
Avete notato che in questo periodo dell’anno persino le farfalle tingono le ali del colore del sole e volano alla ricerca di un accogliente approdo. Del resto la Primavera porta in sé la spiegazione del suo nome, che è particolarmente interessante, essendo composta dalla parola latina “primus” e da quella di origine sanscrita “vas” o indoeuropea “ver”, che significa ardere o splendere.
Abbiamo così dimostrato come la Primavera e il giallo siano saldamente uniti nel concetto di rinascita, di calore, di gioia e di ottimismo. E allora cerchiamo, proprio in questi giorni così complicati, di vedere il mondo attraverso una lente gialla, per raccogliere, anche noi, i benefici di un colore tanto pregiato.